Laghi del passetto – Ancona – Genny Schiappa
Digitare d’inverno.
Indomita resta l’energia
selvaggia nel suo essere
perfettamente incastonata
Similmente un dettaglio sconcertante,cornice di una stupida architettura naturale.
Essa si rivela, Essa si crea.
Maledetta Luce.
Un’ipotesi quantica susseguita da uno studio analitico Einsteiniano rivela che essa trasmette quanti di energia agli atomi di un corpo,
Ed essi a loro Volta assorbono e riemettono Energia: un’energia direttamente proporzionale a quel “Quanto” assorbito.
Così come l’arte Anche la scienza tenta irrimediabilmente di dare una spiegazione Alla purezza incontaminata di una natura maestra che ci circonda.
È così in maniera idealista e superficiale mi piace pensare che la Luce pervada il tutto; e viene con Essa Anche l’energia.
Mi siedo: cosí vaga la mente. Un oceano calmo, rumorosamente silenzioso Alla cui superficie così sinuosa,leggiadra,si irraggia Essa: la Luce. Fastidiosamente penetrante presenta quasi la presunzione di insidiarsi e irrompere. Attraversando il confine che dilaga tra una realtà terrena,penetra negli abissi cercando di apportare quel Quanto di energia,cercando di illuminare una strada ombrosa e sconosciuta. Eppure la natura è da sempre stata la peggior sfidante: infinita nel suo essere,avvolge l’innocenza di quest’ultimo raggio di luce e lo porta con se senza dare a esso la possibilità di approfondirsi.
L’abisso si rivela troppo profondo.
E poi immense praterie incontaminate,profumi d’un selvaggio autentico ego che struggente corre ove l’umana mente non vi arriva .
Che entri in scena lo spettacolo:
Flussi di coscienza improvvisi,inconsci significati,la mente traina in avanti la “barriera di difesa” Freudiana. Eh si… Perchè qualora non vi Fosse questa,saremmo tutti vittime di un lungo,estenuante,labirintico e tortuoso tunnel di attimi vissuti,di mancate consapevolezze che porterebbero a dissolverci come il Raggio di Luce nell’oscuro oceano. Saremmo Mai in grado di lasciarci andare completamente AI nostri orrori nascosti della psiche? Saremmo Mai in grado di rivivere una seconda Volta uno stesso momento già vissuto?
> Un incastro impercettibilmente perfetto: nel gelido tempestare d’inverno,nella violenza dell’oceano, nei tremori e intensi sospiri,testarda la schiuma Del mare si adagia Sulla superficie di una spiaggia remota e Prima di essere risucchiata dal vortice indomito,quell’attimo è culminante:silenziosa Cerca di aggrapparsi Tra infiniti granelli di sabbia pur sapendo che Prima o poi sprofonderà nuovamente nell’immane infinito racchiuso in una violenta onda oceanica. Così
Io mi adagio su questa preziosa panchina e mi aggrappo a uno stupido spiraglio di luce prima di risprofondare nell’abisso colorato d’eterno.
Anima mia…. Danza!
Genny Schiappa