Panchina rossa – Milano – Leonardo Cardo
Ciao tesoro mio, ora stai dormendo, è notte!
Io non posso accarezzare il tuo viso e sentire la tua guancia calda
Non posso sentire il tuo respiro, ti posso solo guardare!!!
So che mi stai aspettando, ti hanno detto che sono partita per un lungo viaggio
Mi stai aspettando! Mi stai aspettando!
Dentro nella tua cartella, ho visto che c’è un disegno con il titolo “PER LA FESTA DELLA MAMMA”
è un cuore grande rosso come il fuoco, rosso come il sangue, rosso come il nostro amore!
all’interno con l’aiuto della maestra mi hai scritto una dedica
“Ti voglio tanto bene MAMMA”.
Mi stai aspettando, per farmi vedere il regalo, ma non posso farti vedere il mio sorriso tesoro mio,ora sono diventata un angelo, ora sono diventata parte del tuo karma
So che dentro di te penserai a me, so che il nostro amore non potrà mai separarci.
So che non potrò mai accarezzarti, consolarti per un brutto voto, consolarti per un amore non condiviso, amarti come io avrei voluto, amarti giorno per giorno fino alla fine dei miei giorni.
Ora ti lascio dormire tesoro mio, tua mamma è accanto a te, ti aiuta a sconfiggere, come l’hai chiamato tu
“il mostro dei sogni”.
Ti Amo amore mio.
L’Angelo piano piano esce dalla casa e si incammina verso un viale, entra nel parco e si siede sulla panchina ROSSA,
guarda il cielo stellato, non vuole abbandonare la terra, si guarda attorno e legge una scritta sulla panchina ,
“Milano contro la violenza sulle donne Numero verde 1522 anti violenza e stalking”
Dove sono seduta, quante volte ho tentato di chiamare questo numero, contro il mio compagno che mia ha ucciso.
Quante volte. Quante volte ho trovato delle giustificazioni, si è geloso perché mi ama, se chiamo il telefono Rosa, poi che sarà di mio figlio.
Quante e quante volte le mie amiche vedendo i vari ematomi, lascialo finirà per ucciderti, no non è stato lui ho sbattuto contro il tavolo.
Anche quando avevo un occhio nero avevo sbattuto contro il tavolo!!!!!
Speravo che cambiasse, è nervoso, ha qualche problema sul lavoro e io dentro di me, avevo paura, tanta paura, e iniziavo a comporre il numero 1 5 2 2 poi non confermavo.
Dovevo farlo! Dovevo farlo!
Una sera mi stavo vestendo elegante, ero stata invitata per una cerimonia di gala e per ricevere un premio per la mia attività di volontariato,
Esco dalla stanza lui uomo forte e orgoglioso e subdolo inizia a offendermi,
Inizia a urlare dove vai vestita cosi?
Vai dal tuo amante?
Era ubriaco fradicio,
Caro non dovevi venire anche tu alla cerimonia?
Mi da una sberla, un pugno, mi strappa il vestito, e inizia urlare uscirai di qua solo morta.
Un’altra sberla, un pugno che mi fa cadere andando a sbattere con la tempia sull’angolo del comodino.
Per me è finita!
La mia anima si trasforma in un angelo delle mamme uccise.
Quante e quante volte le mie amiche vedendo i vari ematomi, lascialo finirà per ucciderti, no non è stato lui ho sbattuto contro il tavolo.
Speravo che cambiasse, è nervoso, ha qualche problema di lavoro e io dentro di me avevo paura, tanta paura, e iniziavo a comporre il numero 1 5 2 2 poi non confermavo.
Non ho mai chiesto aiuto!!!!!!!!!!!
E ora
Non potrò mai accarezzarti, consolarti per un brutto voto, consolarti per un amore non condiviso, amarti come io avrei voluto amarti giorno per giorno, fino alla fine dei miei giorni.
Scusami figlio mio
Buona notte e sarò sempre nei tuoi sogni e nel tuo cuore
Grazie per il disegno con la dedica
Mamma ti voglio BENE.
monica paliaga
Nell’atrocita’ degli eventi che si intravedono nel racconto, poesia, grazia, rispetto, amore.
Grazie alla Vita perché ci regala incontri simili.