Il tuo sorriso, un dono prezioso

xdonareMP

A cura di Monica Paliaga

Cosa si fa quando qualcuno ci fa un bel sorriso?

Molto probabilmente si risponde con un sorriso. E forse ci si sente anche più felici. Che provengano da un amico o da un perfetto sconosciuto, i sorrisi sinceri sono contagiosi e suscitano emozioni positive.

Una cara amica di mia mamma, tempo fa mi raccontava: “mio marito che non c’è più, aveva un sorriso caloroso. Quando i nostri sguardi si incrociavano, mi sentivo tranquilla e al sicuro”.
Un sorriso sincero trasmette emozioni positive come divertimento, felicità e piacere.

Sorridere sembra far parte della nostra natura“, riporta un articolo di Observer, un giornale online di un’importante associazione di psicologia. L’articolo continua dicendo che anche i neonati riescono a “interpretare le espressioni facciali con grande precisione“.
Inoltre, lo stesso articolo afferma che “dai sorrisi le persone non solo possono dedurre informazioni utili, ma anche scegliere come comportarsi di conseguenza“.
Ricercatori della Harvard University negli Stati Uniti hanno studiato un gruppo di pazienti anziani e ne hanno osservato la reazione alle espressioni facciali di chi prestava loro assistenza. Quando le espressioni facciali degli operatori sanitari “trasmettevano calore, premura, interesse ed empatia”, dicono i ricercatori, i pazienti si sentivano più soddisfatti e migliorava anche il loro stato fisico e mentale.


Avveniva invece il  contrario quando la comunicazione non verbale degli operatori era più distaccata. Quando sorridi fai del bene anche a te stesso: come suggeriscono alcuni studi, sei più sicuro di te, più felice e meno stressato. Avere un’espressione accigliata, invece, potrebbe avere l’effetto contrario.

L’amica di mia mamma, citata in precedenza, mi raccontava anche
che suo padre, testimone di Geova, durante la seconda guerra mondiale si rifiutò di adottare l’ideologia nazista. Per questo fu mandato insieme ad altri suoi familiari nel campo di concentramento di Ravensbrück in Germania.
A volte, le guardie mi impedivano di parlare con gli altri prigionieri“, ricordava citando le parole di suo padre. “Ma non avevano il controllo sulle nostre espressioni facciali. I sorrisi di mia sorella e di mia cugina mi tiravano su e rafforzavano la mia determinazione a perseverare”.
A causa delle preoccupazioni della vita, a volte sembra di non avere molti motivi per sorridere.


Bisogna ricordare che di solito i sentimenti sono preceduti dai pensieri, quindi, ogni volta che è possibile, anche se può sembrare difficile, è bene provare a soffermarsi su cose positive e piacevoli. L’invito che desidero fare è quello di non aspettare che siano gli altri a sorriderci.

Prendiamo l’iniziativa e portiamo un pizzico di felicità nella giornata delle altre persone.

Consideriamo il nostro sorriso per quello che è: un dono che arricchisce noi stessi e chi lo riceverà. Concludo dicendo che il sorriso permette di respirare, perché dura un’istante ma il suo ricordo può durare tutta la vita.

Il sorriso è un arco e il suo bersaglio è la felicità.

#iosostare, Digital Bench, Monica Paliaga

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© 2020 Digital Bench. ALL RIGHTS RESERVED